25/03/2017 presso il MART di Rovereto
La sala conferenze del Mart di Rovereto ospita la presentazione del libro “Le mani nel cuore. Dottor Alessandro Frigiola: una straordinaria esperienza di vita” a cura del giornalista e fotoreporter Giovanni Porzio. Il libro racconta la vita e l’attività umanitaria del Dottor Frigiola, Presidente dell’Associazione Bambini Cardiopatici Nel Mondo.
Gli uomini straordinari, in ogni tempo e latitudine, hanno un tratto in comune: la dedizione assoluta al proprio destino e il granitico convincimento di doverlo assecondare. Alessandro Frigiola non fa eccezione: ha l’audacia di credere nei sogni e la determinazione di chi è persuaso di poterli realizzare.
Interverranno:
- Giovanni Porzio – Autore del libro
- Marco Di Terlizzi – Vice Presidente dell’Associazione “Bambini Cardiopatici nel Mondo”
- Gabriella Simoni – Giornalista News Mediaset
- Luca Lagash – Artista
Introduce e modera:
- Paolo Grigolli Direttore tsmSMTC – Scuola di Management del Turismo e della Cultura
#Op17
La presentazione del libro “Le mani nel cuore” si inserisce nell’ambito delle iniziative culturali di #Op17. Il progetto ruota attorno a una potente analogia tra il processo di svuotamento e riempimento del lago di Molveno e le operazioni svolte dai chirurghi dell’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo.
I medici infatti durante gli interventi al cuore fermano temporaneamente il flusso di sangue e lo “deviano” verso vasi artificiali, fino a quando nei bambini operati si ristabilisce la normale circolazione dei fluidi che li restituisce alla vita, come ci racconterà Marco Di Terlizzi.
L’opera e il lavoro di Giovanni Porzio e Gabriella Simoni testimoniano la volontà da un lato di dire la fragilità di un mondo che si decompone sgretolandosi sotto i bombardamenti e dall’altro di esprimere la volontà, la forza della possibilità di un mondo altro.
Le fotografie scattate durante le operazioni effettuate al cuore dei bimbi sono l’emblema della fiducia di un uomo che non smette di sperare che si possano rimarginare le ferite e restituirci alla vita di un corpo che si ricuce dopo un intervento salvifico.
E se appare densa, ardita e forte la metafora di #Op17, è certamente vero che si tratta di un’occasione per riflettere sui paradossi irriducibili delle nostre esistenze, sempre in precario equilibrio dentro a degli opposti. Tra vita e morte.
L’opera dei chirurghi e dei fotoreporter, a loro modo “artisti” ci aiutano così a vedere con gli occhi di una possibilità stupita.
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