Il Sentiero della Pace è un tracciato che collega i luoghi e le memorie della Grande Guerra sul fronte del Trentino, dal Passo del Tonale alla Marmolada, per una lunghezza di oltre 520 chilometri. Il percorso è contrassegnato da segnavia con una colomba.
Questo tratto del Sentiero della Pace può essere percorso in sette giorni.
Prima tappa | Rifugio Damiano Chiesa – Mori
Dal Rifugio Damiano Chiesa si scende alla Bocca del Creer, si sale a Corna Piana e poi, percorrendo il Sentiero delle Vipere, si arriva al Passo San Valentino. Da qui il sentiero prosegue su strada sterrata; si superano, con dolci saliscendi e ampi panorami sulla valle dell’Adige, il Corno della Paura e il Monte Vignola (1.607 m, con una deviazione di circa 30 minuti è possibile vedere resti militari, postazioni d’artiglieria, l’arrivo di una teleferica). Da qui inizia la lunga discesa che in giornata porta fino al fondovalle: ignorando le indicazioni per la Polsa, si prosegue verso “Pozza” seguendo la strada forestale Cestarelli, si attraversano i paesi di Saccone, Crosano e si raggiunge infine il centro di Mori.
Seconda tappa | Mori – Ronzo Chienis
Dal centro di Mori si raggiunge la località Mori Vecchio e si seguono le indicazioni del sentiero “La Lasta-Manzano”. Il paese di Manzano (717 m) è preceduto dalla bella chiesa medievale dedicata a Sant’Apollonia: a sinistra del paese si eleva il Monte Nagià Grom, caposaldo austro-ungarico ricchissimo di manufatti militari ripristinato dagli Alpini di Mori (deviazione consigliata, si calcoli circa un’ora). Da Manzano si segue la strada asfaltata verso Valle San Felice, la si percorre fino a incontrare, all’altezza di una curva, l’indicazione per il Monte Creino (1.280 m). Salendo lungo la valle si incontrano i resti di Castel Gresta, si attraversa il paese di Pannone, la cappella di San Rocco e si giunge infine alla località di Santa Barbara (1.167 m). Da qui ci si sposta sul Monte Creino, dal quale si gode di una vista magnifica sul Lago di Garda e dove, grazie a recenti lavori di ripristino, è possibile visitare un articolato sistema di trincee, un osservatorio e postazioni di artiglieria in caverna. Dal qui si ridiscende verso il paese di Ronzo Chienis (1.000 m).
Terza tappa | Ronzo Chienis – Rovereto
La terza tappa porta a Rovereto, che si fregia del titolo di “Città della Pace”. Il percorso prevede uno sviluppo di circa 17 km. Da Ronzo Chienis si raggiunge la vetta del Monte Biaena (1.615 m). Dalla croce di vetta, che si erge sopra una caverna scavata nella roccia, sede di una postazione d’artiglieria, si domina Rovereto. Dal Biaena il percorso prosegue tutto in discesa; nel primo tratto il sentiero è ripido e su terreno scosceso, poi si cammina alternativamente su strada asfaltata (la si incontra poco prima di Passo Faè), strade sterrate e sentieri, passando per Lenzima ed Isera, fino ad arrivare a Rovereto, dove è possibile visitare il Museo Storico Italiano della Guerra.
Quarta tappa | Rovereto – Rifugio Monte Zugna
Tappa impegnativa (dislivello complessivo di quasi 1500 m), ma estremamente interessante, che porta alla scoperta di monumenti e importanti resti di manufatti militari.
Luogo ideale di partenza è Piazza del Podestà, di fronte al Municipio e al castello veneziano che ospita il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Superato il ponte sul fiume Leno, che immette nello storico quartiere di Santa Maria, si prende sulla sinistra una via acciottolata (Vicolo della Madonna) che porta al Santuario della “Madonna del Monte”. In breve si raggiunge il Sacrario Militare che ospita le salme di oltre 20.000 soldati italiani ed austro-ungarici. Poco sopra, sul Colle di Miravalle, si erge la Campana dei Caduti (raggiungibile in circa 20 minuti attraverso il sentiero “Camminando nella Pace”). Dal Sacrario Militare comincia la Strada degli Artiglieri con 102 targhe dedicate alle “Medaglie d’oro” dell’Artiglieria italiana; al termine si giunge alla Caverna Damiano Chiesa, dove l’irredentista roveretano fu fatto prigioniero nel maggio del 1916, per poi essere condotto a Trento e lì condannato a morte. Il Sentiero della Pace prosegue ora in costante salita e incontra luoghi di aspri combattimenti: Malga Tof (1.051 m), Zugna Torta (1.238 m), l’area del “Trincerone-Kopfstellung”, dove nella primavera 1916 si infranse l’offensiva austro-ungarica nota come Strafexpedition. L’area, ricca di resti di trincee e manufatti militari, è stata recentemente ripulita e attrezzata con segnaletica e pannelli didattici. Proseguendo si incontra la Valletta di San Lazzaro con i resti del cimitero di San Matteo e, poco oltre, l’ex cimitero di San Giorgio.
Quinta tappa | Rifugio Monte Zugna – Rifugio Fraccaroli
Dal Rifugio Monte Zugna si sale lungo la strada militare fino al “Parco della Pace”, dove sono visibili il grande impluvio per la raccolta dell’acqua piovana costruito dall’esercito austro-ungarico prima della guerra e i resti di manufatti militari realizzati dagli italiani dopo il 1915. La cima del Monte Zugna (1.864 m, panorama grandioso) si trova a 15 minuti di cammino mentre il Sentiero della Pace prosegue su strada militare verso sud, fino ai 1.450 m di Passo Buole. Qui si possono osservare la Cappella e l’obelisco commemorativo dei fanti italiani che difesero strenuamente la posizione tra maggio e giugno 1916. Da Passo Buole si torna a salire; dopo aver superato la Malga Val di Gatto, la Pala di Cherle, il Pra del Sinel (1988 m) e la Bocchetta di Grole, si raggiunge il Rifugio Fraccaroli, che sorge ai piedi di Cima Carega (2.259 m).
Sesta tappa | Rifugio Fraccaroli – Rifugio Achille Papa
Il tratto che porta nell’area del Pasubio può venir coperto in due o tre giorni di cammino: qui proponiamo la prima soluzione. Dal Rifugio Fraccaroli si scende prima a Bocchetta Mosca, poi a Bocchetta Fondi (2.042 m) e infine al Passo Campogrosso. Da qui, su strada asfaltata, si prosegue fino al Pian delle Fugazze. Nei pressi del passo sorgono il Sacrario del Pasubio e un interessante museo storico dedicato alla Prima Armata e al suo comandante Pecori Giraldi (la visita è consigliata solo a chi decide di spezzare la tappa in due; chi desidera completare la tappa in giornata deve affrontare ancora 800 m di dislivello). Il percorso prosegue lungo la strada militare del Pasubio che, dopo la Galleria Generale d’Havet, è ricordata come la Strada degli Eroi. Il Rifugio Achille Papa si trova a 1.934 m.
Settima tappa | Rifugio Achille Papa – Rifugio Lancia
La tappa prevede la traversata del Pasubio. Sul cammino si incontrano l’aera monumentale con l’Arco Romano e la Cappella commemorativa realizzate nel dopoguerra; proseguendo verso Selletta Comando appaiono numerosi resti di trincee, camminamenti, postazioni. Questa parte del Pasubio è “zona sacra”; negli ultimi anni sono stati realizzati importanti lavori di recupero e numerosi sono i pannelli esplicativi. Il sentiero corre lungo il crinale: da Cima Palon al Dente Italiano (2.200 m), dove nel 1918 una mina ha letteralmente cancellato la cima; dal Dente Austriaco al Roite. Dalla Bocchetta delle Corde, ai piedi del Monte Testo, il sentiero scende verso il Rifugio Lancia.
Fonte: www.trentinograndeguerra.it